Grecia, respinta la proposta dell'Eurogruppo, " è inaccettabile". Dall'Ue giunge l'ultimatum
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BRUXELLES, 16 FEBBRAIO 2015 - Sono giunti, oggi, i primi responsi in merito alle attività di confronto iniziate venerdì scorso, dopo il vertice Ue tra Tsipras e Dijsselmbloem. [MORE]
Responsi che non sembrano essere confortanti, data la risposta negativa della Grecia alla bozza di accordo proposta dall'Eurogruppo. Le indiscrezioni citate da Bloomberg hanno fatto circolare i primi commenti di alcuni funzionari ellenici, ritenenti, tale bozza, "assurda" e "inaccettabile". Il testo, tra i vari punti, prevedeva per le autorità greche "di concludere con successo il programma, tenendo in considerazione i piani del nuovo governo" sottolineando però che l'Ue "userà la massima flessibilità" nell'attuarlo.
Dalla riunione dei ministri Ue delle Finanza è dunque pervenuto l'ultimatum, che, secondo quanto comunicato dal presidente Jeroen Dijsselbloem, darebbe tempo al governo ellenico di decidere, entro giovedì, se chiedere l'estensione del "programma di salvataggio", in tal caso si riunirebbe un Eurogruppo straordinario venerdì per valutare la richiesta.
Pierre Moscovici, commissario, ha sostenuto la necessità di abbandonare l'ideologia a favore della logica, evidenziando che "l'estensione è l'unica strada", un'estensione correlata però da flessibilità, quella stessa flessibilità che attualmente Atene sembra respingere, specie per l'accompagnamento, nella bozza, del termine all'attributo massimizzante. E proprio sulla "fraseologia" in questi giorni si è discusso molto, sia per eliminare termini evocanti i bui tempi pre-Tsipras, ad esempio "troika", sia per evitare futuri ingabbiamenti. Infatti, altra frase che ha scatenato il respingimento odierno indicava, per la Grecia, un impegno all'astensione, precisamente nel testo si leggeva che "le autorità greche danno il loro fermo impegno ad astenersi da azioni unilaterali, e lavoreranno in stretto accordo con i partner europei e internazionali specialmente nei settori della politica fiscale, delle privatizzazioni, delle riforme del mercato del lavoro, del settore finanziario, delle pensioni".
Prima dell'incontro dell'Eurogruppo, dalla Germania, il ministro Schauble ha dichiarato "se la Grecia non vuole un programma non c'è bisogno di pensare ad alternative", mentre il governo Merkel, tramite il portavoce Steffen Seibert chiedeva ad Atene di comunicare il proprio programma con proposte "concrete e dettagliate". Il direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde è intervenuta al termine dell'incontro rammentando che senza "il completamento positivo della review dell'applicazione del programma da parte delle tre istituzioni" l'esborso del Fmi non potrà essere erogato e Pier Carlo Padoan, escludendo l'uscita dall'eurozona per la Grecia, auspica il raggiungimento di un accordo rammentando l'ovvio rischio che, in caso contrario, si presenterebbe "ci sarebbe un problema di finanziamenti a breve termine" -ha dichiarato il ministro- "che si esauriscono, e si esauriscono anche le prospettive a lungo termine".
Fonte foto: huffingtonpost.it
Ilary Tiralongo